Nelle relazioni a lungo termine, spesso ci aspettiamo che l’altro sia il migliore amico e il partner erotico, ma come sostiene Esther Perel, il buon sesso si basa su due bisogni contrastanti: il nostro bisogno di sicurezza e il nostro bisogno di sorpresa. Allora come sostieni il desiderio? Con arguzia ed eloquenza, Perel ci svela il mistero dell’intelligenza erotica.
L’autrice di bestseller del New York Times Esther Perel è riconosciuta come una delle voci più perspicaci e originali di oggi sulle relazioni moderne. In qualità di psicoterapeuta, ha guidato uno studio di terapia a New York per più di 35 anni, i celebri TED Talks di Perel hanno raccolto più di 30 milioni di visualizzazioni e i suoi libri più venduti sono stati tradotti in quasi 30 lingue.
Dunque, perché il buon sesso svanisce così spesso, perfino nelle coppie che restano insieme a lungo? E perché una buona intimità non garantisce del buon sesso, al contrario di quanto si crede?
Questa è la prima volta nella storia dell’umanità in cui cerchiamo di vivere la sessualità a lungo termine, non perché vogliamo 14 figli, non è è esclusivamente un dovere coniugale della donna. Questa è la prima volta in cui vogliamo la sessualità nel tempo per il piacere e il legame che affondano le radici nel desiderio.
Allora che cosa nutre il desiderio, e perché è così complicato? Alla base del desiderio in una relazione di coppia impegnata, c’è la riconciliazione di due fondamentali bisogni umani.
Da un lato, il bisogno di certezza, di prevedibilità, di sicurezza, di affidabilità, di attendibilità, di permanenza — tutte esperienze che ci ancorano, che danno le basi della nostra vita. Ma abbiamo anche un bisogno ugualmente forte — donne e uomini — di avventura, novità, mistero, rischio, pericolo, dell’ignoto, dell’inatteso.
Quindi riconciliare il bisogno di sicurezza e il bisogno di avventura all’interno di una relazione, era considerato una contraddizione. Il matrimonio era un’istituzione economica nel quale si creava un associazione per la vita in termini di figli e di stato sociale di successione e di compagnia.
Ma ora vogliamo che il nostro partner ci dia tutte queste cose e oltretutto vogliamo che sia il miglior amico, il confidente di fiducia e l’amante, e viviamo il doppio degli anni. Così arriviamo ad una persona, e può gli chiedere di darci appartenenza, continuità, mistero e timore tutti insieme. Chiediamo al partner sicurezza e rischio.
La crisi del desiderio è spesso una crisi dell’immaginazione. Allora perché così spesso il desiderio sessuale svanisce? Qual è la relazione tra amore e desiderio? Come si relazionano e come entrano in conflitto? Perché è lì che sta il mistero dell’erotismo.
Quindi, se c’è un verbo legato all’amore, è “avere”. E se c’è un verbo legato al desiderio, è “volere”. In amore, noi vogliamo avere, noi vogliamo conoscere l’amato. Vogliamo ridurre la distanza. Vogliamo ridurre il divario. Vogliamo neutralizzare la tensione. Vogliamo vicinanza. Ma nel desiderio, non abbiamo molta voglia di tornare nei luoghi che abbiamo già conosciuto. Un risultato atteso non è nel nostro interesse.
Nel desiderio vogliamo un Altro, qualcuno dall’altra parte che possiamo andare a trovare con il quale andare vogliamo trascorrere del tempo, e vogliamo a vedere cosa succede nei suoi quartieri a luci rosse. Nel desiderio, vogliamo un ponte da attraversare. O in altre parole, il fuoco ha bisogno di aria. Il desiderio cerca spazio.
Esther Perle ha presentato il suo libro “Accoppiamento in Cattività” in più di 20 paesi in questi ultimi anni con e ha chiesto alla gente: “quando vi sentite più attratti dal vostro partner? Non attratto sessualmente, di per sé, ma in generale.” E nelle diverse culture e religioni, ci sono alcune risposte che si ripetono.
La prima risposta è: quando rientro in contatto con la mia capacità di immaginarmi con il mio partner, e quando posso radicarla nell’assenza e nella nostalgia, che è una componente importante del desiderio.
La seconda risposta è: sono particolarmente attratto dal mio partner quando sta facendo qualcosa che lo appassiona, quando lo vedo ad una festa e le altre persone sono attratte da lui, quando lo vedo al centro dell’attenzione. In pratica quando guardo il mio partner raggiante e sicuro di sé.
E quando guardo il mio partner da una giusta distanza quando questa persona che è già così familiare, così conosciuta che è ancora un po’ misteriosa, un po’ sfuggente. E in questo spazio tra me e l’altro si trova lo slancio erotico, si trova l’attrazione verso l’altro. Perché a volte, come dice Proust, il mistero non è andare in nuovi luoghi, ma è guardare con nuovi occhi. E così, quando vedo il mio partner che fa qualcosa che lo coinvolge, Io guardo a questa persona e cambio momentaneamente la mia percezione, e rimango aperto ai misteri che vivono proprio accanto a me.
La terza risposta: quando ridiamo insieme, ma in fondo è quando c’è la novità. Ma la novità non riguarda nuove posizioni. Non è un repertorio di tecniche.
La novità è quale parte di voi fate uscire? Quali parti di voi volete vedere? La sessualità è un luogo da esplorare. È uno spazio nel quale entrare dentro di te con un altro. Con quali parti di voi vi connettete?
Che cosa cercare di esprimere? È uno spazio per un’unione trascendentale e spirituale?
È uno spazio per essere “aggressivo” in sicurezza? È uno spazio dove finalmente ci si può arrendere e non prendersi la responsabilità di nulla?
È uno spazio dove poter scegliere i propri desideri infantili? E’ un linguaggio. Non è solo un comportamento. Ed è la poetica di quella lingua che induce ad esplorare questo concetto di intelligenza erotica.
La vita erotica, è la sessualità trasformata dall’immaginazione umana. Noi siamo gli unici che possono fare l’amore per ore ed ore, avere un tempo beato, orgasmi multipli, senza toccare nessuno, proprio perché possiamo immaginarlo. Possiamo provare quella potente cosa chiamata anticipazione, che è il cemento del desiderio, l’abilità di immaginarlo, così come se accadesse, viverlo come se accadesse.
Così l’erotismo, può essere considerato come una forma d’intelligenza, allora è un qualcosa che si può coltivare. Quali sono gli ingredienti? Fantasia, giocosità, novità, curiosità, mistero. Ma l’ingrediente centrale è veramente quello chiamato immaginazione.
Come psicoterapeuta di coppia mi trovo spesso ad ascoltare della mancanza di sesso delle coppie ma di solito la gente vuole un sesso migliore, e migliore significa riconnettersi con quel tipo di vitalità, di vibrazione , di rinnovamento, di eros, di energia che il sesso può offrire loro, o che loro avevano sperato potesse offrigli.
E così ho iniziato a fare loro un’altra domanda. “Mi chiudo quando …” oppure “Quello che mi spegne è …” e “Mi spegni quando …”. E le persone hanno iniziato a dire, “Mi spengo quando mi sento morto dentro, quando non mi piace il mio corpo, quando mi sento vecchio, quando non ho avuto tempo per me stesso, quando non ho avuto neanche la possibilità di vederti, quando non riesco bene nel lavoro, quando ho una bassa autostima, quando non mi sento all’altezza, quando non mi sento in diritto di desiderare, di prendere, di ricevere piacere.”
E poi ho iniziato a fare la domanda opposta. “Mi accendo quando … “ Ora, se siete morti dentro, l’altra persona può fare un sacco di cose per san Valentino. Ma non farà la differenza. Quindi mi eccito quando, si accendono i miei desideri, mi sveglio quando …
Il paradosso del desiderio, è che gli stessi ingredienti che nutrono l’amore — la condivisione, la reciprocità, la protezione, la amore, la volontà per l’altro — a volte sono gli stessi ingredienti che soffocano il desiderio.
Perché il desiderio è dotato di una serie di sentimenti che non sempre sono prediletti dall’amore: gelosia, possesso, aggressività, potere, dominio, disobbedienza, malizia. Di solito la maggior parte di noi si eccita di notte con le stesse cose che non accetta durante il giorno. L’intelligenza erotica non è politicamente corretta. Nella nostra mente accadono delle cose che non sempre sappiamo come esprimere alla persona che amiamo, perché noi pensiamo che l’amore venga con l’altruismo e infatti il desiderio deriva da una certa quantità di egoismo nel senso migliore della parola: l’abilità di restare connessi al proprio sé in presenza di un altro.
Quindi abbiamo bisogno di conciliare queste due esigenze, siamo nati così. Il nostro bisogno di connessione, il nostro bisogno di isolamento o il nostro bisogno di sicurezza e di avventura, o il nostro bisogno di condivisione e autonomia, e se pensiamo al bambino che si siede sulle vostre ginocchia accoccolato, sicuro e protetto e ad un certo punto tutti noi dobbiamo uscire a scoprire e ad esplorare il mondo.
Così in questo dilemma del conciliare queste due categorie di bisogni fondamentali, ci sono alcune cose che ho capito sulla sessualità di coppia. Uno, hanno molta intimità sessuale. Capiscono che c’è uno spazio erotico che appartiene a ciascuno di loro. Capiscono anche che i preliminari non sono qualcosa che si fa cinque minuti prima di tutto il resto. I preliminari cominciano più o meno alla fine dell’orgasmo precedente.
Le coppie erotiche capiscono che le passioni cambiano e svaniscono. È più o meno come la luna. Ha eclissi intermittenti. Ma ciò che sanno, è che sanno come farle risorgere. Loro sanno come ritornare indietro, e sanno come ritornare indietro perché hanno demistificato un grande mito, che è il mito della spontaneità. Il sesso come impegno è sesso premeditato. È voluto. È intenzionale. È messa a fuoco e presenza.