Michele trova “l’esplosione” di rabbia della moglie “insopportabile”. Quando lei si arrabbia, cerca di neutralizzare o correggere la sua emozione. Cerca spesso di risolvere i problemi prima di capire perché Silvia è sconvolta. Questo fa sì che Silvia si senta stupida per aver vissuto ed espresso la sua emozione, inoltre la fa sentire come se il suo vissuto emotivo non fosse qualcosa legittimo.
La radice di questo conflitto tra Silvia e Michele può essere rintracciata nella loro infanzia e in che modo è stato insegnato a vedere le emozioni.
Per Silvia, la sua famiglia era accettabile che lei potesse sentirsi arrabbiata o triste oppure contenta. Tutte le emozioni erano considerate legittime e preziose, anche quelle più difficili o meno piacevoli.
La famiglia di Michele, d’altro canto, invece di accettare le emozioni, ha provato a cambiarle o a dimostrargli che i suoi sentimenti erano “irrazionali”. Di conseguenza, qunado prova un’emozione si sente “affogare” e, proprio come ha fatto la sua famiglia, cerca di controllarla, reprimerla e modificarla.
Dal momento che vedono le emozioni in modo così diverso, Michele e Silvia si sentono fraintesi quando queste emozioni negative affiorano in ciascuno di loro.
Inutile girarci intorno: essere frainteso può farti sentire frustrato, turbato e senza speranza, specialmente durante un conflitto.
C’è incomprensione e, allo stesso tempo, ci sono parti di noi che stanno urlando per essere convalidate e comprese.
Purtroppo abbiamo imparato a comunicare in un modo che induce i nostri partner lontano dalla vera comprensione o dalla soddisfazione dei nostri bisogni, per questo motivo è comune ascoltare critiche o disprezzo in una relazione in cui i partner si sentono distanti e fraintesi.
In definitiva, il conflitto è creato da una mancanza di sintonizzazione. Questo perché uno dei nostri bisogni più profondi è che gli altri capiscano o si sintonizzano con noi. Questo desiderio di essere “visto” inizia quando siamo giovani. Prendi i bambini, ad esempio: quando giocano a nascondino, adorano essere trovati.
Da adulti, desideriamo essere visti nella nostra per quello che siamo. Per permettere coraggiosamente all’ altro di entrare nel nostro mondo emotivo interiore.
Questo è il motivo per cui la psicologa e ricercatrice Brene Brown collega la vulnerabilità alla vita sincera perché la vulnerabilità ci consente di essere veramente conosciuti dal partner. Si riferisce anche alla vulnerabilità come la colla che tiene insieme le relazioni.
Ma essere vulnerabili non è facile. È molto più facile incolpare o attaccare i nostri partner per i problemi nella nostra relazione, piuttosto che esprimere come ci sentiamo.
Ad esempio, supponiamo che il tuo partner lasci la stanza quando inizia una discussione. La tua risposta istintiva potrebbe essere: “Sei un vigliacco a lasciare la stanza quando litighiamo!”
Ma se prendi la strada più coraggiosa e vulnerabile, potresti invece dire: “Mi sento spaventato e inadeguato quando esci dalla stanza durante il nostro litigio.
La mia paura è che non sono abbastanza bravo a discutere. C’è un modo per affrontare un conflitto, così tu ed io possiamo lavorarci insieme? “
Riesci a vedere quanto è facile nascondersi rispetto a quanto sia coraggioso essere vulnerabili e visti?
Quando parli in modo gentile e aperto che consente al tuo partner di sintonizzarsi, lo aiuti a capire perché ti senti in quel modo.
Di conseguenza, ti senti emotivamente connesso, crea fiducia, aumenta l’intimità e così anche la sessualità. Per non parlare del fatto che quando il tuo partner capisce la tua prospettiva, è più disposto a soddisfare le tue esigenze e le sue.